martedì 17 ottobre 2023

Epica e lirica

una recensione di

Pino Sassano

al romanzo

Esposizione dell’Amore 

(Campanotto, 2023)

pubblicata in Literary (n.11/2023)

 

 

Qui in Tunisia il cielo è azzurro; c’è qualche nuvola e, come devono essere, le araucarie sono verdi. È bello vedere questo quadro di colore, tra i colori che invece vengono fuori dalle copertine dei libri e soprattutto tra i colori che un romanzo così bello dà all'immaginazione del lettore.

Esposizione dell’amore (Campanotto, 2023) è il sesto romanzo di Giancarlo Micheli, scrittore e, contemporaneamente o forse prima ancora, poeta. È un libro che riesce a cucire quella sutura necessaria, tipica della grande letteratura, mantenendo una tensione epica senza togliere nulla alla dimensione lirica.

La storia riguarda la fine dell’Ottocento: siamo in Belle Époque, a Parigi, al tempo dell’esposizione universale del 1889, e in questa temperie ci sono i bei pensieri che l’umano, di fronte ai cambiamenti di un’epoca, si trova a dover strutturare ed evolvere; cambiamenti che non sono soltanto legati all’affermazione scientifica e tecnologica, peculiare alle Esposizioni universali, ma che hanno al loro interno, come radice e conseguenza, anche le mutazioni riguardanti la struttura sentimentale dei personaggi che vivono in questo romanzo e nel suo contesto storico. Stiamo parlando dell’età degli imperi, in cui Impero e Repubblica francese si susseguono, si leccano le ferite di guerre malriuscite e Micheli raffigura, con ispirata lucidità, il dibattito in relazione agli sviluppi sociali, politici e organizzativi di uno Stato.

 

 Il personaggio da cui prende avvio il racconto, il cavalier Édouard André, è ufficiale della Guardia nazionale, politico e grande collezionista, nonché marito della pittrice Nélie Jacquemart. Una coppia unita dall’affinità elettiva dell’amore per l’arte, capace di raccogliere opere significative in un museo che tutt’oggi si può visitare a Parigi.

 Assieme a coloro che sono all'interno del meccanismo del potere – esponenti dell’alta società – il romanzo ci presenta le storie immaginifiche di chi pensa l’arte non soltanto come una descrizione e rappresentazione di ciò che è intorno, ma soprattutto come la prefigurazione di ciò che potrà esserne lo sviluppo ulteriore, tramite visioni che vanno al di là della dimensione in cui le forme della realtà si manifestano e sono state manifestate. Coloro, vale a dire, che hanno creato le basi del movimento surrealista. 

Le vite di questi ultimi testimoniano, nell’ambito della narrazione, le energie del mutamento, fino ai giorni della liberazione di Barcellona dal giogo del pronunciamento militare, nell’estate del 1936, quando il racconto si interrompe, in auspicio della conquista di una libertà più giusta ed autentica.

Pino Sassano



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