nota critica di Giulio
Ferroni
(Università di Roma “La Sapienza”)
a Romanzo per la mano sinistra (Manni, 2017)
di Giancarlo Micheli
Il
libro di Giancarlo Micheli Romanzo per la mano sinistra attraversa una
fase centrale della storia del Novecento, dalla seconda guerra mondiale alle
lotte degli anni Sessanta e Settanta, con un ritmo epico, che sovrappone
fiction e vicende reali, invenzione e documentazione storica, con una trama in
cui la narrazione in terza persona si intreccia con quella epistolare. Nella
lacerata storia d’Italia e d’Europa, nell’orizzonte geografico attraversato dai
personaggi si disegna un’immagine delle vicende del primo dopoguerra, dei modi
molteplici con cui il potere ha imposto la sua continuità e della varia resistenza
di una sinistra, la cui passione si incarna nelle figure della famiglia Bauer,
nel lascito di memoria e di fedeltà che il padre Stefan lascia al figlio Bruno,
ostinato fino alla fine a svelare e a mettere in luce le trame occulte del
potere. Le ragioni politiche si intrecciano strettamente alla memoria
familiare: uno sguardo indietro al Novecento, pieno di eventi cruciali,
ripercorsi nelle loro contraddizioni, illuminati da un punto di vista di una
sinistra che non rinuncia alle sue tradizioni e ai suoi grandi modelli
novecenteschi.
Giulio
Ferroni
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