martedì 17 ottobre 2023

Pâris Prassède

dalla quarta di copertina del romanzo

Pâris Prassède (Monna Lisa edizioni, 2023)

di Giancarlo Micheli


Al deflagrare dei conflitti, dalle apparenze apocalittiche, deducibili da un sistema economico in via di decomposizione (quello dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e di questi sulla natura), il romanzo implementa i limiti che la teoria lukácsiana pone al genere storico, di essere il racconto di questo concreto presente quale correlativo ad un passato storicamente determinato, ed estende l’emblematica realista del canone auerbachiano verso la determinatezza storica dell’universo inconscio. Pertanto, al centro del sistema gravitazionale, cui la diegesi venga posta in analogia, sta l’epopea dell’emancipazione della donna, durante il XIX secolo e fino alle soglie della Grande Guerra.

Flora Tristan, capostipite delle rivendicazioni femministe, era la nonna materna di Paul Gauguin, di cui la diegesi intreccia le fughe verso i mari australi ed un mondo infine abitabile, durante gli stessi anni in cui i bagni penali della Nuova Caledonia custodivano ancora gli ultimi reduci della Comune.

 In carattere di nucleo gemello, sta il tema della lotta contro i pregiudizi razziali, l’effetto del cui campo di forze attrae il protagonista, Pâris Prassède (nato in schiavitù in una farm del Mississippi alla metà dell’Ottocento), nel cuore della rivolta proletaria, dapprima attraverso l’isola di Haiti, dove le circostanze gli consentono di ricevere un’educazione presso le tristi corti imperiali succedute alla rivoluzione di Toussaint Louverture e da qua di approdare poi nelle carceri di Louis Napoléon, presso le quali il corso della sua istruzione sarà deviato dall’incontro con Auguste Blanqui. In parallelo alla vicenda del protagonista, contende visibilità al nucleo tematico la saga politica e familiare dei rivali del blanquismo, la famiglia Marx, circonfusa dalle polveri cosmiche dell’Internazionale, per via delle quali si avrà accesso all’infanzia, trascorsa a rimirare le stelle dall’abbaino d’una isba dello Oblast’ di Rjazan’, di Konstantin Eduardovič Ciolkovskij, padre della cosmonautica. Anni tumultuosi condurranno l’eroe del romanzo ad incontrare i figli del precursore dei viaggi interplanetari, durante gli eventi su cui incombe la Rivoluzione di febbraio ed il nodo storico che il presente non ha ancora sciolto.

Quali personaggi secondari l’intreccio coinvolge le vicissitudini di Lenin ed i dissidi all’interno del movimento internazionalista, maestri dell’arte contemporanea quali Gustave Courbet, Vincent Van Gogh o Camille Pissarro, i collezionisti fratelli Arosa o il poliedrico Sergej Ivanovič Ščukin, giornalisti o politici come Henri Rochefort, Paschal Grousset, Jules Vallès o Louise Michel, i poeti Charles Baudelaire, Arthur Rimbaud, Isidore Ducasse, Vladimir Majakovskij, Marina Cvetaeva o Anna Achmatova.

Alla conclusione, il lettore sarà stato guidato, lungo un viaggio fantastico dentro la realtà storica, verso il riconoscimento di sé come un altro, in cui consistettero tanto la ricerca filosofica di Paul Ricœur quanto le lezioni rimbaudiana e surrealista, nel solco delle quali, forse, la specie potrà incamminarsi su un sentiero infine evolutivo.

Giancarlo Micheli

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