dalla quarta di copertina del romanzo
Pâris Prassède (Monna Lisa edizioni, 2023)
di Giancarlo Micheli
Al deflagrare dei conflitti, dalle
apparenze apocalittiche, deducibili da un sistema economico in via di
decomposizione (quello dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e di questi sulla
natura), il romanzo implementa i limiti che la teoria lukácsiana pone al genere
storico, di essere il racconto di questo concreto presente quale correlativo ad
un passato storicamente determinato, ed estende l’emblematica realista del
canone auerbachiano verso la determinatezza storica dell’universo inconscio.
Pertanto, al centro del sistema gravitazionale, cui la diegesi venga posta in
analogia, sta l’epopea dell’emancipazione della donna, durante il XIX secolo e
fino alle soglie della Grande Guerra.
Flora Tristan, capostipite delle
rivendicazioni femministe, era la nonna materna di Paul Gauguin, di cui la
diegesi intreccia le fughe verso i mari australi ed un mondo infine abitabile,
durante gli stessi anni in cui i bagni penali della Nuova Caledonia custodivano
ancora gli ultimi reduci della Comune.
In
carattere di nucleo gemello, sta il tema della lotta contro i pregiudizi
razziali, l’effetto del cui campo di forze attrae il protagonista, Pâris
Prassède (nato in schiavitù in una farm del Mississippi alla metà
dell’Ottocento), nel cuore della rivolta proletaria, dapprima attraverso
l’isola di Haiti, dove le circostanze gli consentono di ricevere un’educazione
presso le tristi corti imperiali succedute alla rivoluzione di Toussaint
Louverture e da qua di approdare poi nelle carceri di Louis Napoléon, presso le
quali il corso della sua istruzione sarà deviato dall’incontro con Auguste
Blanqui. In parallelo alla vicenda del protagonista, contende visibilità al
nucleo tematico la saga politica e familiare dei rivali del blanquismo, la
famiglia Marx, circonfusa dalle polveri cosmiche dell’Internazionale, per via
delle quali si avrà accesso all’infanzia, trascorsa a rimirare le stelle
dall’abbaino d’una isba dello Oblast’ di Rjazan’, di Konstantin Eduardovič
Ciolkovskij, padre della cosmonautica. Anni tumultuosi condurranno l’eroe del
romanzo ad incontrare i figli del precursore dei viaggi interplanetari, durante
gli eventi su cui incombe la Rivoluzione di febbraio ed il nodo storico che il
presente non ha ancora sciolto.
Quali personaggi secondari l’intreccio
coinvolge le vicissitudini di Lenin ed i dissidi all’interno del movimento
internazionalista, maestri dell’arte contemporanea quali Gustave Courbet,
Vincent Van Gogh o Camille Pissarro, i collezionisti fratelli Arosa o il
poliedrico Sergej Ivanovič Ščukin, giornalisti o politici come Henri Rochefort,
Paschal Grousset, Jules Vallès o Louise Michel, i poeti Charles Baudelaire,
Arthur Rimbaud, Isidore Ducasse, Vladimir Majakovskij, Marina Cvetaeva o Anna
Achmatova.
Alla conclusione, il lettore sarà stato
guidato, lungo un viaggio fantastico dentro la realtà storica, verso il
riconoscimento di sé come un altro, in cui consistettero tanto la ricerca
filosofica di Paul Ricœur quanto le lezioni rimbaudiana e surrealista, nel
solco delle quali, forse, la specie potrà incamminarsi su un sentiero infine
evolutivo.
Giancarlo Micheli
Unilibro
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