una recensione di Pasqua Scotto al romanzo
Pâris Prassède (Monna Lisa, 2023)
pubblicata in Literary.it (n.12/2023)
Paris Prassède
è un libro interessante che tenta di offrire una visione completa del mondo,
ricostruendo il passato per trovare un senso nel presente e dare vita ad un
futuro più rispettoso della dignità dell'uomo e della sua vocazione a rapporti
sociali fraterni.
Le vicende si svolgono in un lungo arco di
tempo, dalla metà dell’Ottocento fino alla prima guerra mondiale e alla
rivoluzione in Russia; vari anche i luoghi del Vecchio e del nuovo Mondo, ma il
cuore pulsante è la Francia, con le sue innovazioni politiche e con un
dibattito sull'evoluzione del pensiero e della risoluzione dei problemi
economici che diventerà "il" dibattito internazionale della classe
operaia.
In questo contesto si snoda la vita di
Prassède, un nero, un escluso.
Costretto a spostarsi da un Paese
all'altro, scopre errori ed orrori, diventa testimone dei tentativi di
abbattimento del potere borghese e delle successive repressioni ma mantiene
riserbo e sensibilità, dando prova di una grande progressiva maturazione.
Sono gli umili che capiscono il succo
della storia (Renzo e Lucia)?
D'altro canto i personaggi non di
invenzione, politici, filosofi, artisti realmente esistiti vengono descritti
nel loro quotidiano e la loro umanità non diminuisce la loro grandezza ma
rivela che le diverse fragilità non impediscono lo studio e la ricerca (il
Socrate di Platone).
L'autore narra la storia in modo
oggettivo, ma ogni tanto non rinuncia a intervenire: commenta, corregge,
giudica anche in maniera ironica quello che succede. È un chiaro invito al
lettore a rimanere vigile, a non lasciarsi affascinare dall’interesse per le
vicende, ad essere sempre e comunque il protagonista della lettura (la Commedia
greca).
Già, il lettore, che, in questo libro, è
messo a dura prova.
La storia è bella, le suggestioni sono tante,
ma la comprensione?
L'autore he scelto, volutamente,
un'espressione difficile nel lessico, complessa nella sintassi e impegnativa a
tutti i livelli.
La sua è una sorta di ribellione allo
scadimento della scrittura e del linguaggio del nostro tempo. Sfida pertanto
chi apre il libro a riappropriarsi della ricchezza perduta di forme e contenuti
con fatica e particolare attenzione. Non riduce le difficoltà, non aiuta con
note a margine.
Ma chi leggerà e capirà, crescerà
senz’altro.
Pasqua Scotto
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