lunedì 27 marzo 2023

Festa della Poesia e della letteratura - Trieste

24 marzo 2023, ore 18.00 - Sala Xenia della Comunità Greco- Orientale di Trieste, Riva III novembre, n° 7.

 Serata inaugurale della Festa della Poesia e della letteratura, a ricordo della figura di Gabriella Valera Gruber, al suo desiderio di dialogo e del suo essere poeta. Ospite d’eccezione sarà lo scrittore e poeta Giancarlo Micheli, che presenterà al pubblico il suo nuovo romanzo “Esposizione dell’Amore”, edito da Campanotto editore.

 A corollario dell’evento, un momento dedicato alla “Poesia a ruota libera”, con l’incontro tra lo scrittore e i poeti dell’Associazione Poesia e Solidarietà e la presentazione della mostra fotografica “Il Concorso Castello di Duino XIX edizione” con scatti inviati dai giovani poeti concorrenti e corredati dai versi delle loro poesie.

 Momenti musicali con Cristiano Velicogna – clarinetto, Barbara Gruber – clarinetto e Mario Frullani – chitarra e clarinetto.

 Letture dal romanzo di Elena Giacomin, Mark Veznaver e Oriana Sandrin D’Ascenzi.


sabato 18 marzo 2023

La rinascita

 

un video tratto dal capitolo XXXVI del romanzo

Esposizione dell’Amore (Campanotto editore, 2023)

di Giancarlo Micheli

lettura di Paola Lazzari




Esposizione dell'Amore

 

una recensione di Manlio Cancogni

a Esposizione dell’Amore (Campanotto, 2023) di Giancarlo Micheli

pubblicata su Literary (n.3, 2023)



Nei romanzi finora scritti e pubblicati, Micheli, viareggino come l’omonimo e ingiustamente dimenticato Silvio, partendo dalla Lucchesia ha spaziato in almeno tre continenti e in tre o quattro secoli. Egli si sente felicemente a suo agio in qualsiasi tempo e luogo del vasto mondo, attento a ogni esperienza culturale che gli accende la fantasia, dalla musica di Puccini al surrealismo di Benjamin Péret (fedele sodale del turbolento e dispotico Breton) passando attraverso la lacrimevole odissea degli emigranti negli Stati Uniti di fine Ottocento e primo Novecento e lo shintoismo del Giappone dal XVI al XX secolo.

La cosa straordinaria è che egli non si contenta di darci una rappresentazione generica di quelle epoche lontane e di quei luoghi spesso remoti, ma ne deriva gli aspetti più particolari con una precisione che sarebbe rara anche in un testimone diretto. Di fatto egli non si è mai mosso dalla città nativa e ha fatto tutto da sé per documentarsi, non avendo che pochi amici del tutto sconosciuti. 

Forse è proprio questa innocenza che rende così evidenti e credibili le sue invenzioni, come possono esserlo solo le fantasie d’un poeta.

Manlio Cancogni



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